Nebulosa Rosetta

La Nebulosa Rosetta (nota anche con le sigle di catalogo NGC 2237 e C 49) è un’ampia regione H II di forma rozzamente circolare situata ai confini di una nebulosa molecolare gigante, nella costellazione dell’Unicorno.La nebulosa ha un diametro angolare di 1,3° e si trova a una distanza di 1600 parsec (circa 5200 anni luce) dal sistema solare; ha una dimensione approssimativa di 100 anni luce.

Al centro della Nebulosa Rosetta si trova un brillante ammasso aperto, noto come NGC 2244; le stelle blu dell’ammasso, facenti parte dell’associazione OB nota come Monoceros OB2, emettono radiazione ultravioletta, che eccita il gas della nebulosa portandolo ad emettere luce rossa. Si pensa che il vento stellare del gruppo di stelle O e B eserciti pressione sulla nube interstellare causando una compressione, seguita dalla formazione di stelle; nella regione infatti sono stati osservati molti globuli di Bok, ritenuti sede di formazione stellare.E’ una delle nebulose più brillanti del cielo notturno; la sua posizione, ad appena 5° dall’equatore celeste, fa sì che possa essere osservata da tutte le aree abitate della Terra, dalla punta settentrionale della Penisola scandinava fino alla Terra del Fuoco, in Sudamerica.

La posizione della nebulosa si individua con facilità, grazie alla presenza di alcune fra le stelle più brillanti del cielo: Betelgeuse e Procione; congiungendo la prima alla seconda con una linea immaginaria, la Nebulosa Rosetta si trova fermandosi a circa un terzo della distanza e muovendosi circa un grado e mezzo in direzione sud.

L’osservazione della nebulosa in sé può presentare alcune difficoltà se si dispone di un classico binocolo 10×50: sebbene l’ammasso aperto associato si possa distinguere con facilità, nei campi stellari di questo tratto di Via Lattea, la nebulosità è visibile solo con determinate condizioni atmosferiche; in ogni caso, un cielo buio e nitido è fondamentale, anche se si dispone di strumenti più potenti. Un piccolo telescopio amatoriale è sufficiente per rivelarne la struttura, compresa la minore densità centrale attorno all’ammasso; strumenti potenti consentono di scorgere diverse venature scure, specie nel lato occidentale della nube. L’astrofotografia fornisce indubbiamente la maggior soddisfazione, dato che in foto si rivela perfettamente sia la nebulosa, che la gran parte delle strutture; non a caso si tratta di uno degli oggetti più fotografati del cielo.
Le dimensioni apparenti della nebulosa sono paragonabili con quelle della ben nota Nebulosa di Orione; tuttavia, trovandosi ad una distanza oltre tre volte superiore, le sue dimensioni reali superano di gran lunga quelle di M42. La nebulosa circonda un ammasso aperto di forma rozzamente rettangolare, noto come NGC 2244, i cui oltre cento membri occupano la cavità osservabile nella regione centrale della nube.

Nella zona nordoccidentale della nebulosa si osservano delle sottili venature scure, ben evidenti nelle foto, assieme a dei piccoli bozzoli: si tratta di globuli di Bok, ossia regioni più dense al cui interno si formano le nuove stelle.

Le regioni più esterne della nebulosa sono costituite principalmente da gas non illuminato: questo è dovuto alla lontananza delle stelle luminose, responsabili della ionizzazione e della luminosità delle aree centrali della regione H II, che corrispondono alla nebulosa osservabile. Questo volume di massa scura ha un raggio di circa 2° e si può assumere che la sua densità sia paragonabile a quella della parte ionizzata (e brillante) più esterna, laddove sfuma appunto nella zona oscura, il che avviene a 24′ dal centro geometrico della nebulosa; questa densità è di circa 13 atomi per centimetro cubo, arrivando così ad ottenere una massa di circa 140.000 masse solari. Se si assume che la massa totale delle stelle dell’ammasso aperto è pari a circa 104, si può desumere la massa originaria della nube da cui l’ammasso stellare si è formato, ossia 1,5×105 masse solari.

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